Per mesi sono rimasta in ascolto.
Mi passavano sotto gli occhi tutti i giorni nei social, le assaporavo perdendomi fra le calde geometrie scomposte e arrugginite ma non riuscivo a fermarle. Poi all’improvviso ho sbottato, come se finalmente ne avessi preso coscienza. Devo averle, mi son detta. Ed eccole qua le opere di Paolo Mezzadri, artista cremonese con una sensibilità rara e l’ancor più rara capacità di dare anima al ferro. C’è una poesia carezzevole nelle sue opere, esse traspirano vita, accendono mondi e visioni, è come se aprissero porte verso scenari surreali fatti di spazi dilatati e disarmonie abbinate. Di certo c’è tanta natura e silenzio, elementi indispensabili per trovare ispirazione e perfettamente restituiti nelle opere.
Le sculture di Paolo Mezzadri nascono da un’esigenza, quella di trasformare gli scarti “non conformi” prodotti dall’azienda di laminati in ferro di famiglia, in qualcosa di “conforme“, non di certo alla produzione industriale, ma indubbiamente a quella artistica e creativa.
Questa trasformazione ha dato vita ai MetalliFilati, pezzi di interior design contemporaneo che, ispirati da geometrie, ruggine e forti passioni, oscillano armoniosamente fra arte e Paolo Mezzadridesign. L’artista ha fatto tesoro della tecnica e le tecnologie produttive acquisite e le ha applicate a un campo non seriale, bensì creativo e unico.
Non passa inosservato anche un altro talento di Paolo Mezzadri, cioè la fotografia, che accompagna le sue opere (e-non) in modo doppiamente interessante. Gli scenari e le ambientazioni fanno parte del grande disegno. Gli sfondi rurali, spogli e minimali, esaltano le sculture che si stagliano in un’armonia imbarazzante.
Tutto ciò, son certa che converrete con me, richiede un approfondimento e Paolo Mezzadri si è giusto reso disponibile a rispondere a qualche domanda.
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